Direttrice di Artis-Project, società leader in Italia nel settore  dell'accessibilità, specializzata in audiodescrizione e sottotitolazione  cinema, TV e VOD, e presidente di CulturAbile, associazione Onlus che  opera nel campo della disabilità sensoriale. Ha un dottorato in Lingua Inglese per Scopi Speciali, e in particolare  sulla lingua filmica delle audiodescrizioni, e una Laurea Specialistica  in Interpretariato di Conferenza. Svolge, infine, attività di formazione nel settore della  sottotitolazione e dell'audiodescrizione.

Cosa sognavi di fare da bambina? 

Sono sempre stata affascinata dal mondo del suono e della parola, e dalla “potenza” che può avere la voce degli altri. Se penso al mio percorso professionale, mi rendo conto che è stato e che è ancora un viaggio emozionante attraverso voci e parole. Sognavo di diventare una di quelle voci ‘magiche’ che traducono da una lingua all’altra. Da lì è iniziato tutto.  

 

Quando hai cominciato a interessarti all’audiodescrizione e cosa ti ha spinto a dedicarti a questo lavoro?  

Una quindicina di anni fa mi trovavo a Vienna per una conferenza sul respeaking e il caso (?) ha voluto che sbagliassi aula. Mi sono ritrovata alla lectio di Joel Snyder (ndr: uno dei più grandi audio descrittori a livello internazionale) sull’audiodescrizione e sono rimasta folgorata dalla bellezza di questo tipo di traduzione (e dalla sua voce incredibile!), all’epoca ancora molto poco conosciuta in Italia, in grado di rendere ‘accessibili’ le immagini a chi non vede.   

Sei esperta di audiodescrizione, respeaking, sottotitolazione interlinguistica e sottotitolazione per non udenti, ma quale ambito ti appassiona di più?  

La possibilità di fare un lavoro ‘utile’ è il filo conduttore che mi ha spinta, negli anni, ad esplorare e ad appassionarmi a diverse tecniche per l’accessibilità. Se la sottotitolazione (pre-registrata o in tempo reale) traduce il suono in parola scritta, l’audiodescrizione trasforma le immagini in parole. Sapere che qualcuno potrà emozionarsi davanti a un film sottotitolato o audio descritto, è per me la motivazione più grande. 

Oltre a essere la direttrice di ARTIS Project, sei anche fondatrice e presidente di CulturAbile, associazione Onlus che opera nel campo della disabilità sensoriale. Ci potresti raccontare quali sono i progetti in cui è coinvolta?   

Dal 2011 CulturAbile si occupa di sottotitolazione e audio descrizione nel Terzo Settore, con progetti che negli anni hanno saputo spaziare dagli audiolibri (e dalla ‘donazione’ di voci) all’accessibilità di fiabe e cartoni per bambini, dal respeaking di eventi di piccole o grandi dimensioni (dal gruppo di auto-mutuo aiuto alle udienze del Papa negli stadi!) alla collaborazione con altre importanti associazioni del settore della disabilità sensoriale.
  vede.  

La possibilità di fare un lavoro ‘utile’ è il filo conduttore che mi ha spinta, negli anni, ad esplorare e ad appassionarmi a diverse tecniche per l’accessibilità. 

 

ARTIS Project collabora con diversi distributori cinematografici in Italia per la sottotitolazione sulla piattaforma Movie Reading, che permette di rendere il cinema accessibile a tutti. Com’è nato questo progetto? Sta riscontrando il successo sperato?  

MovieReading nasce nel 2011 come applicazione per la lettura dei sottotitoli per non udenti al cinema. Negli anni, l’offerta si è allargata anche alle audio descrizioni. Ad oggi, circa 1000 titoli sono stati resi accessibili a tutte le persone con disabilità sensoriale, e centinaia le sale cinematografiche che hanno “abbracciato” MovieReading scegliendolo come mezzo preferito per l’accessibilità.   

Se potessi retrocedere nel tempo, cosa diresti al tuo “io” principiante?   

Di imparare più lingue straniere!   

Se penso al mio percorso professionale, mi rendo conto che è stato e che è ancora un viaggio emozionante attraverso voci e parole. 

Credi che ci sia stato uno sviluppo nel settore dell’accessibilità negli ultimi anni?   

Sicuramente sì, ma l’Italia aveva e ha ancora un grande gap da recuperare! 

A tuo avviso, quali sono le qualità che deve possedere un buon audiodescrittore?    

Tra le altre cose….uno spropositato amore per il cinema e per il mondo dell’audiovisivo, una penna scorrevole e curiosa, tanta cultura e conoscenza del pubblico di destinazione, capacità di osservazione e tanta pazienza. È troppo?   

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